L’UGUAGLIANZA è una connotazione che ci appartiene come persone in tutto il nostro mondo?

Ognuno di noi, nonostante le differenze sostanziali che intercorrono tra le persone, deve poter essere se stesso, nella persona e nelle varie attitudini che lo contraddistinguono, nel proprio cammino di vita segnato da scelte valoriali e di vita.

Ognuno di noi, in questo senso, ha la propria dignità come essere umano, originale e creativo, e in virtù di questa è uguale a tutti gli altri.

L’uguaglianza tra le persone dunque è basata proprio sul valore della dignità che è propria di ciascuna persona.

Dal principio dell’uguaglianza derivano dunque il riconoscimento e il rispetto dei nostri diritti fondamentali che spettano in modo uguale a ogni persona.

L’uguaglianza fu uno dei principi fondamentali nati dalla Rivoluzione francese, reclamata poi nel secondo Dopoguerra nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (1948). In quest’ultima si afferma che l’uguaglianza è riconosciuta senza alcuna distinzione.

Anche la Costituzione Italiana cita il principio di eguaglianza nell’articolo 3:

“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.

Nel 1975, onde evitare equivoci d’interpretazione, si è sancito il diritto alla differenza nel rispetto di ogni persona e di ogni popolo.

La Comunità esprime nel migliore dei modi questo valore imprescindibile.

L’erogazione dei servizi è ispirata proprio al principio di eguaglianza dei

diritti degli utenti, pertanto sono uguali per tutti sia l’accesso ai servizi sia le regole riguardanti i rapporti tra personale ed utenti.

Nessuna distinzione può essere compiuta per motivi riguardanti sesso, razza, lingua, religione ed opinioni politiche.

L’eguaglianza è intesa come divieto di ogni ingiustificata discriminazione e non, invece, quale uniformità delle prestazioni sotto

il profilo delle condizioni personali e sociali.